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LA LINGUA E IL TERRITORIO

Il patois

Il fun-uhèn: un patois particolare
Il patois di Fénis, come gli altri patois valdostani, appartiene alla famiglia dei dialetti francoprovenzali che, accanto alla lingua d'oïl (francese) e alla lingua d'oc (occitano o provenzale), costituiscono le lingue gallo-romanze, un insieme di lingue del ceppo latino. Nell'ambito del territorio francoprovenzale, in particolare nella regione valdostana, la varietà linguistica è dunque un fenomeno abituale e spesso le differenze sono particolarmente accentuate, come nel caso di Fénis. Da sempre, gli abitanti di Fénis, quando non sono nel loro comune o quando parlano con persone che non sono del luogo, cambiano il loro patois e lo adattano a quello degli interlocutori. I Fun-uhèn sono, infatti, consapevoli della peculiarità del loro idioma e, sapendo che non è sempre accessibile a chi parla un patois diverso, rinunciano ad alcuni particolari di questo loro dialetto per facilitarne la comprensione. Come in quasi tutti i patois della Valle d'Aosta, anche in quello di Fénis sono rimasti alcuni termini molto antichi, presi in prestito dalle lingue prelatine: alcuni sono di origine celtica, come balmà (riparo naturale nella roccia), modze (giovenca) e blètsì (mungere); altri, invece, come brènva (larice) e bèrio (grande roccia o grossa pietra) sono probabilmente preceltici.

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